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ESTATEROMANA2014mini

ESTATEROMANA2014mini
Solidarietà con tutte
le Occupazioni
in Lotta per
Roma Città Sociale
Culturale Antirazzista


Invito a tutte le realtà  che si battono
contro le speculazioni e per i beni comuni
ad un momento di
CONFRONTO PUBBLICO IL 17 SETTEMBRE 2014

PER CREARE UN'AMPIA COALIZIONE SOCIALE
CON L'OBIETTIVO DI COSTRUIRE
UNA
PRIMA GRANDE MOBILITAZIONE CITTADINA
PER IL DIRITTO ALLA CITTA'!

di seguito comunicati e programma
dell' Estate Romana Autogestita

 
ESTATE CALENDARIO

ESTATE CALENDARIO
PROGRAMMA (Lug-Ago)
DELL'ESTATE ROMANA AUTOGESTITA
ACROBAX PROJECT - ACROBAX.ORG

LUGLIO, TUTTI I MERCOLEDI' "CINEFORUM SANPAOLOGAY"
CSOA CORTO CIRCUITO - CORTO.CIRCUITO.INFO
OSTERIA POPOLARE DAL LUNEDI' ALLA DOMENICA
CSOA FORTE PRENESTINO - FORTEPRENESTINO.NET
TUTTI I MARTEDI' E GIOVEDI' DAL 22 LUGLIO AL 12 AGOSTO "CENTOCELLECITYMOVIES 2014"
NUOVO CINEMA PALAZZO - NUOVOCINEMAPALAZZO.IT
MARTEDI' E GIOVEDI', FINO AL 31 LUGLIO
"CARTE SUL TAVOLO, PREPARANDO IL BET"
S.C.U.P. - SCUP.SONARPROJECT.NET
FINO AL 31 LUGLIO
TUTTI I MARTEDI' "MARETEATRO"
TUTTTI I MERCOLEDI' PROIEZIONI "SPORT RESISTENTE"
BAR "BARRICATA" APERTO DAL LUNEDI' AL VENERDI'
"HOSTERIA DEGLI SCIUPATI" DAL MARTEDI' AL VENERDI' PRANZO E CENA

 
di seguito i comunicati:

PER UN NUOVO DIRITTO ALLA CITTÁ:
ROMA NON È IN VENDITA E NEMMENO LE NOSTRE VITE!

Lo sviluppo della metropoli Roma
è costruito intorno alla storia di una smisurata voracità:
fame di cemento e soldi facili.
La logica del profitto si afferma sempre più prepotentemente,
cancellando e appropriandosi della città pubblica e non mercificata.
È sempre più costoso e difficile vivere a Roma, mentre edifici storici,
cinema e teatri, terreni demaniali, aree pubbliche, pezzi di welfare state,
vengono ceduti agli speculatori
da una politica sempre meno interessata all'interesse comune.

Il ricatto del debito e la retorica della spending review in Italia e a Roma
hanno legittimato un passaggio epocale:
l'amministrazione pubblica non deve più agire secondo criteri minimi di giustizia sociale
ma secondo criteri di efficienza e sostenibilità economica.
Ciò si traduce nel travaso sistematico di beni e risorse dal pubblico al privato, che,
sotto il vigliacco nome di Progetti di Rigenerazione Urbana,
danno il campo libero a speculazione e rendita attraverso incentivi ai privati per finanziare grandi opere e infrastrutture,
a meccanismi di semplificazioni burocratiche e fiscali per l'edilizia privata,
al definitivo smantellamento del welfare
e azzeramento di ogni politica di protezione sociale.

In Italia non esistono sistemi di welfare adeguati mentre esiste
una condizione di precarietà abitativa, sociale, culturale e lavorativa dilagante ed istituzionalizzata de facto dai recenti provvedimenti governativi
dal Jobs Act del ministro Poletti al Piano Casa del ministro Lupi  che rendono ormai impossibile progettare un futuro e vivere dignitosamente le nostre vite e la nostra città.
Provvedimenti legislativi, questi, che se da un lato costringono chi li subisce sulla propria pelle a una sempre più pesante insicurezza,
dall'altro garantiscono solo gli interessi di chi sfrutta e di chi specula,
alla rincorsa di una ripresa dal prezzo sociale calcolabile
nell'abbassamento dei redditi e dei consumi
e nell'impoverimento progressivo di fette sempre più estese di popolazione.

Costantemente tenuta sull'orlo del default, la città di Roma si ritrova, dunque,
a fare i conti con le conseguenze di scelte politiche imposte direttamente
dal Governo delle larghe intese.
Attraverso la definizione di una tabula rasa di principi e diritti fondamentali,
l'amministrazione pubblica sembra essere ormai derubricata a badcompany
che assorbe e spalma i debiti su tutti
ma concentrando utili nelle mani dei soliti noti.
Il risultato è che il settore privato entra nella cogestione degli interessi pubblici perseguendo logiche e interessi aziendali.
Si socializzano le spese ma si privatizzano i guadagni.
Un'univoca direzione di mercificazione e privatizzazione di tutto ciò che in teoria dovrebbe essere pubblico e ad accesso universale.

Il risultato a Roma è sotto gli occhi di tutti: una amministrazione comunale incompetente
che da un lato promuove una città dove si vive male e si spende troppo per gli alloggi,
per i trasporti, per la carenza di infrastrutture sanitarie pubbliche di qualità,
di scuole e luoghi di socialità e cultura, incentivando la speculazione dei privati;
dall'altro fa pagare un conto salato chiamato "deficit di bilancio",
obbligando la città tutta a subire drastici tagli,
abilmente riassunti nel decreto "Salva Roma".

A fronte di questo sono diversi i percorsi, a Roma e in Italia,
che si autorganizzano, occupano spazi abbandonati e case vuote,
costruiscono possibilità di crescita e sapere collettivo,
dando vita a esperimenti di mutuo soccorso, di socialità non mercificata,
di riappropriazione di diritti e di affermazione collettiva di diritto al reddito,
difendendo i territori da speculazione,
privatizzazioni di beni e servizi pubblici e devastazioni ambientali.
Sono questi percorsi a rappresentare lo spazio di una partecipazione vera e non simbolica,
presidio di democrazia reale e resistenza sui territori.

Da qualche mese nella nostra città,
molti spazi sociali occupati ed autogestiti
hanno cominciato a dar vita ad un percorso pubblico che mette al centro il tema del DIRITTO ALLA  CITTÀ.
A partire dalle nostre esperienze, occupate e autogestite, crediamo esista un altro modo di gestire la città e di costruire le relazioni tra chi la vive;
di immaginare e garantire i servizi pubblici,
di riappropriarsi della ricchezza collettiva che appartiene a tutti e tutte noi.
Per farlo abbiamo scelto la via della legittimità
che spesso, in questo paese, vuol dire illegalità.
Abbiamo occupato spazi lasciati all'abbandono o alla speculazione, recuperandoli con le nostre forze all'uso pubblico e condiviso.
Crediamo che i processi decisionali sulla città
debbano essere processi pubblici e partecipati,
ri-significando il termine "pubblico" come qualcosa veramente "di ed accessibile a tutti".

In questo quadro si inscrive la proposta di delibera
per la gestione del patrimonio pubblico proposta dalla debolissima giunta Marino
ed a firma del vicensindaco, con delega al Patrimonio, Luigi Nieri.
Una delibera che, se da una parte "vende" meschinamente parte consistente del patrimonio per colmare una minima parte della voragine del debito pubblico;
dall'altra si pone come obbiettivo quella di "valorizzare" il patrimonio indisponibile dell'amministrazione tramite bandi ad evidenza pubblica.
Una intenzione, quest'ultima, che potrebbe sembrare lodevole ma che, in realtà, porta con sé il tentativo di normalizzare le esperienze di autogestione ed occupazione
e di impedirne la proliferazione futura in città.

Come rete degli spazi occupati e autogestiti,
a seguito dell'occupazione del dipartimento al Patrimonio,
abbiamo incontrato più volte l'amministrazione e anche Nieri.
Risultato dell'interlocuzione? Nessuno:
l'assedio all'esperienza del Teatro Valle, i sigilli al Corto Circuito,
lo sgombero del Cine Teatro Volturno
e nessuna soluzione per la precaria situazione dell'Angelo Mai.
Una politica istituzionale molto lontana a soddisfare gli interessi sociali reali
di chi abita i nostri territori.

Non crediamo di essere autosufficienti per condurre questa battaglia,
che parla del futuro e dello sviluppo della città, ma di essere una minima parzialità.
Reputiamo, infatti, che le trasformazioni urbanistiche in atto sui nostri territori
non sono solo un attacco diretto agli spazi sociali, quanto piuttosto al modello di sviluppo della città che vorrebbero imporci.
Rifiutiamo la logica dei grandi eventi,
delle grandi opere e nuove infrastrutture da regalare ai privati e alla speculazione,
come motore delle trasformazioni urbanistiche e sociali dei nostri territori
e crediamo servano momenti di dibattito e confronto pubblico.

Per questo invitiamo i movimenti per il diritto all'abitare,
il sindacalismo di base e conflittuale,
le realtà dei lavoratori autoconvocati ed autorganizzati,
i comitati di quartiere, e tutte le realtà autorganizzate
che si battono quotidianamente contro le speculazioni e per i beni comuni,
AD UN MOMENTO DI CONFRONTO PUBBLICO, IL 17 SETTEMBRE 2014.
PER CREARE UN'AMPIA COALIZIONE SOCIALE, CON L'OBIETTIVO DI COSTRUIRE
UNA PRIMA GRANDE MOBILITAZIONE CITTADINA PER IL DIRITTO ALLA CITTA'!

Rete degli spazi occupati e autogestiti

 

 


CORTO CIRCUITO SOTTO ATTACCO
  Il 31 luglio 2014 , al CSOA Corto Circuito
sono stati applicati i sigilli ed è stato effettuato
il 
sequestro preventivo dell’area che riguarda l’Osteria e la casetta di legno
del 
“Giardino Stefano Cucchi”
utilizzata dalla Palestra Popolare, dalla scuola di
musica
e dalla scuola Popolare del Corto Circuito.

Contemporaneamente
a questo atto, il pronto intervento Acea ha chiuso l’acqua a tutta l’area del
centro sociale mettendo in difficoltà non solo l’osteria ma tutte le attività
e i servizi del centro sociale.
L’episodio
di oggi al Corto Circuito è solo l’ultimo di una lunga serie di atti che mirano
a cancellare l’ esperienze e i percorsi degli spazi occupati e autogestiti di
Roma.
Spazi
occupati e autogestiti che da 30anni costituiscono un’ alternativa culturale,
economica, politica e sociale in una città dove speculazione e privatizzazione
hanno fatto da padroni.
Pertanto, al fine di sviluppare una strategia comune di lotta e resistenza, invitiamo
tutti gli spazi sociali, tutte le realtà occupate e l intera cittadinanza
stasera al CSOA Corto Circuito  per un
confronto aperto e partecipato seguito da una cena sociale.
PER IL
DIRITTO ALLA CITTA’,
CONTRO OGNI SGOMBERO:

ROMA NON E’
IN VENDITA!

Per il diritto alla città, Roma non è in vendita!
https://www.coordinamento.info/index.php/comunicati/1188-per-il-diritto-alla-citta-roma-non-e-in-vendita

Il comunicato della Fondazione Teatro Valle Bene Comune
redatto oggi 31 Luglio:

http://www.teatrovalleoccupato.it/comunicato-stampa-notte-dei-desideri



Il comunicato della Fondazione Teatro Valle Bene Comune
redatto al termine dell'incontro del 29 Luglio
http://www.teatrovalleoccupato.it/report-dellassemblea-cittadina-29-luglio-2014

 

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