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19 Gennaio 2021. Ieri un fatto molto grave ha scosso la comunità della Casa delle Donne Lucha y Siesta: un nutrito gruppo di agenti del Commissariato Tuscolano, approfittando dell’apertura del cancello della casa da parte di un ragazzo che andava a scuola, è entrato, senza preavviso, dentro le stanze della Casa delle Donne Lucha y Siesta. Ha identificato, con una procedura quantomeno atipica, le donne ospiti e i/le minori, senza dare spiegazioni, senza attendere l'ausilio delle avvocate, arrivando fin dentro la casa, stanza per stanza. Cosa o chi pensavano di trovare? Le donne ospitate nella Casa, come noto, stanno vivendo percorsi di fuoriuscita dalla violenza, sono seguite dai servizi sociali, sono inviate da strutture che non hanno lo spazio per accogliere, hanno fatto un percorso di ascolto, di screening sanitario regionale, sono in molti casi seguite in collaborazione con altre associazioni che si occupano di contrasto alla violenza di genere e che trovano in Lucha una risorsa preziosa. Le loro identità sono ben note; perché, quindi, identificarle e agire nei loro confronti l’ennesima violenza? Quale sarebbe il senso di una simile operazione? Quale poi il ruolo della Procura della Repubblica nel contrasto alla violenza? Per quanto ci riguarda quanto accaduto si inserisce nello stesso solco delle decine di sentenze rivittimizzanti, discriminatorie e ingiuste nei confronti delle donne che denunciano le violenze. Perché infine tanto accanimento nonostante la Regione Lazio abbia riconfermato, con uno stanziamento di fondi, il proprio impegno per acquistare l’immobile, restituirlo alla cittadinanza e salvaguardare la complessa e preziosa esperienza della Casa? Sono domande legittime che nascono dalla incongruenza tra quello che le istituzioni vanno sbandierando con le campagne comunicative e la realtà dei comportamenti delle forze dell'ordine che agiscono vittimizzando nuovamente chi cerca una nuova serenità. È inaccettabile. Lucha y Siesta è bene prezioso per la città, a cui ogni giorno le istituzioni stesse si rivolgono per dare risposte a bisogni che altrimenti non saprebbero affrontare. È così da 12 anni. Qui ogni giorno si lotta per costruire accoglienza, orientamento e supporto. Non tollereremo dunque il modo scomposto e abusante con cui l’identificazione è stata compiuta, non tollereremo l'arroganza con cui si asfaltano percorsi di donne che lottano per uscire dalla violenza, non tollereremo atteggiamenti inopportuni di chi dovrebbe essere formato contro la violenza di genere, ma evidentemente in modo insoddisfacente e inadeguato. Pretendiamo risposte alle nostre domande. Lo faremo in tutte le sedi possibili. L'intimidazione, se questo fosse stato l'obiettivo, non ci ha mai spaventate. La città reale è con noi, ma evidentemente una politica vuota e disumana non sa guardarsi intorno.
A dichiararlo è la Casa delle Donne Lucha y Siesta.

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1 gennaio dell’anno 2021. AI POPOLI DEL MONDO: ALLE PERSONE CHE LOTTANO IN EUROPA:

SORELL@ E COMPAGN@:

  Durante questi mesi, ci siamo mess@ in contatto con vari mezzi.  Siamo donne, lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, transgender, travestiti, transessuali, intersessuali, queer e altro ancora, uomini, gruppi, collettivi, associazioni, organizzazioni, movimenti sociali, popoli originali, associazioni di quartiere, comunità e un lungo eccetera che ci da identità.

  Ci differenziano e ci allontanano terre, cieli, montagne, valli, steppe, giungle, deserti, oceani, laghi, fiumi, torrenti, lagune, razze, culture, lingue, storie, età, geografie, identità sessuali e non, radici, confini, forme di organizzazione, classi sociali, potere d’acquisto, prestigio sociale, fama, popolarità, followers, likes, valute, grado di scolarizzazione, modi di essere, mestieri, virtù, difetti, pro, contro, ma, eppure, rivalità, inimicizie, concezioni, argomentazioni, contro argomentazioni, dibattiti, controversie, denunce, accuse, disprezzo, fobìe, filiazioni, elogi, ripudi, fischi, applausi, divinità, demoni, dogmi, eresie, simpatie, antipatie, modi, e un lungo eccetera che ci rende diversi e, non di rado, contrari.

Solo poche cose ci uniscono:

  Che facciamo nostri i dolori della terra: la violenza contro le donne; la persecuzione e il disprezzo delle diversità nelle loro identità affettive, emotive e sessuali; l’annientamento dell’infanzia; il genocidio contro i popoli originari; il razzismo; il militarismo; lo sfruttamento; il saccheggio; la distruzione della natura.

  La consapevolezza che è un sistema il responsabile di questi dolori. Il carnefice è un sistema sfruttatore, patriarcale, piramidale, razzista, ladrone e criminale: il capitalismo.

  La consapevolezza che non è possibile riformare questo sistema, educarlo, attenuarlo, limarlo, addomesticarlo, umanizzarlo.

  L’impegno a lottare, ovunque e in ogni momento – ognuno nel proprio campo – contro questo sistema fino alla sua completa distruzione.  La sopravvivenza dell’umanità dipende dalla distruzione del capitalismo.  Non ci arrendiamo, non siamo in vendita e non claudichiamo.

  La certezza che la lotta per l’umanità è mondiale.  Così come la distruzione in corso non riconosce confini, nazionalità, bandiere, lingue, culture, razze; così la lotta per l’umanità è ovunque, sempre.

  La convinzione che sono molti i mondi che vivono e lottano nel mondo.  E che ogni pretesa di omogeneità ed egemonia attenta l’essenza dell’essere umano: la libertà.  L’uguaglianza dell’umanità sta nel rispetto della differenza.  Nella sua diversità sta la sua somiglianza.

  La consapevolezza che non è la pretesa di imporre il nostro sguardo, i nostri passi, le nostre compagnie, i nostri percorsi e i nostri destini, che ci permetterà di avanzare, ma l’ascolto e lo sguardo dell’altro che, diverso e differente, ha la stessa vocazione di libertà e di giustizia.

  Per queste coincidenze, e senza abbandonare le nostre convinzioni o cessare di essere ciò che siamo, abbiamo accordato:

Primo.- Realizzare incontri, dialoghi, scambi di idee, esperienze, analisi e valutazioni tra coloro che ci siamo impegnati, da concezioni diverse e in campi differenti, nella lotta per la vita.  Poi, ognuno seguirà o meno la propria strada.  Guardare e ascoltare l’altro può aiutarci o meno nel nostro viaggio.  Ma conoscere il diverso fa parte anche della nostra lotta e del nostro impegno, della nostra umanità.

Secondo.- Che questi incontri e queste attività si realizzino nei cinque continenti.  Che, per quanto riguarda il continente europeo, si concretizzeranno nei mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre del 2021, con la partecipazione diretta di una delegazione messicana composta dal CNI-CIG, dal Fronte del Popolo in Difesa dell’Acqua e della Terra di Morelos, Puebla e Tlaxcala, e dall’EZLN.  E, in date successive da specificare, sostenere secondo le nostre possibilità, affinché si svolgano in Asia, Africa, Oceania e America.

Terzo.- Invitare coloro che condividono le stesse preoccupazioni e lotte simili, tutte le persone oneste e tutti los abajos che si ribellano e resistono nei molti angoli del mondo, a unirsi, a contribuire, a sostenere e a partecipare a questi incontri e attività; e a firmare e a fare propria questa dichiarazione PER LA VITA.

Da uno dei ponti di dignità che unisce i cinque continenti.

Noi.

Pianeta Terra.

1 gennaio 2021

Da differenti, disomogenei, diversi, dissimili, ineguali, lontani e diversi angoli del mondo (nell’arte, nella scienza e nella lotta di resistenza e di ribellione):

RELINK da: https://enlacezapatista.ezln.org.mx/

31dicembre rifatto 4 web

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GIOVEDI 31 DICEMBRE 2020. Come ogni anno Radio Ondarossa vi dà appuntamento per il 31 dicembre fuori da Rebibbia. Un appuntamento ancora più importante in un anno in cui le condizioni di vita per chi sta dentro sono sempre più dure: con il numero dei contagi sempre più alto e un isolamento con l'esterno sempre maggiore.

Ci vediamo dalle 10:30 all'angolo tra via Bartolo Longo e via Raffaele Majetti, dove ci sarà il consueto presidio: troverete le lenticchie propiziatorie, le scarcerande 2021 e il calendario di Radio Ondarossa.

Ci spostiamo poi al pratone del femminile in modo da poter fare un saluto a chi è reclusa e gridare che l'unica sicurezza è la libertà!

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Domenica 20 Dicembre 2020 alle 10 a piazza dei Mirti ci incontriamo per pensare e agire insieme nel nostro quartiere. Per capire come costruire insieme la comunità resistente che vogliamo e come pretendere i servizi che ci spettano di diritto.

Dopo 8 mesi dall’inizio della pandemia, il coronavirus continua a condizionare le nostre vite: morti, malati, contagi, quarantene, assenza di cura, ospedali al collasso, e ancora, mascherine, distanziamento, coprifuoco e la minaccia incombente di una terza ondata mentre ancora non è finita la seconda.
Questa epidemia globale ha accelerato e approfondito una crisi sanitaria che era già in atto, rendendo ancor più evidente che ci sono cittadini di serie A che possono pagarsi delle cure tempestive e cittadini di serie B che devono affidarsi ad un sistema sanitario perennemente in ritardo e in affanno.
I sacrifici fatti da ciascuno di noi durante la prima ondata sono stati ripagati ancora una volta con delle misure governative attente a salvaguardare gli interessi economici di pochi, invece che la salute di tutti.
Possiamo andare a lavorare in fabbrica e in ufficio su mezzi pubblici sovraffollati, possiamo andare a comprare nei supermercati, ma non possiamo andare a scuola, né al teatro al cinema o in palestra.
Ci viene lasciata la libertà di fare solo quello che contribuisce in misura significativa alla produzione, all’economia, mentre molti ambiti della vita di ciascuno, quelli della cura dei nostri corpi e delle nostre anime, dallo sport alla socialità, dalla scuola alla cultura, vengono reputati non essenziali e semplicemente annullati.
La sicurezza che ci propongono si esprime in provvedimenti del tutto inadeguati dal punto di vista sanitario e del tutto arbitrari dal punto di vista sociale.
Ancora una volta ribadiamo che per noi sicurezza non vuol dire controllo e medicalizzazione di ogni aspetto della nostra vita. Sicurezza non vuol dire rispondere in maniera arbitraria alle “emergenze” – ambientali, politiche o sanitarie che siano- causate a ripetizione da questo sistema economico e di governo.
Sicurezza per noi vuol dire costruire modalità di vita che siano in armonia con l’ambiente, solidali, giuste ed eque tra le persone. Vuol dire costruzione di una comunità in cui la cura della persona e del suo benessere psico-fisico passi per la realizzazione delle sue passioni, desideri, capacità e saperi, per la sua formazione, la sua cultura, la sua alimentazione, i suoi ritmi di vita, la sua serenità mentale, la sua salute.
Per questo sin dall’inizio della pandemia abbiamo deciso di prenderci cura gli uni degli altri, per affrontare insieme gli effetti sulla situazione lavorativa, economica, psicologica, affettiva e sociale di ciascuno di noi. E lo abbiamo fatto con azioni concrete: distribuzioni alimentari gratuite, assistenza legale e psicologica gratuita, autoproduzione di mascherine e gel, sostegno a chi produce alimenti sani a beneficio di tutti noi, la cura, la riappropriazione e la restituzione al quartiere degli spazi pubblici e verdi destinati all’uso comune di chi li abita e infine iniziative e battaglie per tornare a vivere, lavorare e studiare nelle scuole dei quartieri in maniera seria e sicura.

Porteremo in piazza la nostra risposta alla crisi economica e sanitaria per diffondere le nostre pratiche e moltiplicare le nostre voci!
CURA! SOLIDARIETA! COMUNITÀ!
Domenica 20 alle 10 a piazza dei Mirti ci incontriamo per pensare e agire insieme nel nostro quartiere. Per capire come costruire insieme la comunità resistente che vogliamo e come pretendere i servizi che ci spettano di diritto.

Vogliamo strutturare insieme questa giornata fatta di momenti di discussione, di informazione ma anche di socialità, di arte, di scambi di prodotti artigianali e di pensieri. Una giornata che rappresenti quello che abbiamo costruito fino ad ora e che proponga quello che vogliamo costruire insieme.

Per preparare la piazza del 20 ci incontriamo domenica 13 alle 15.00 al Parco delle Palme. Porta le tue idee e la tua energia!

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VENERDI 11 DICEMBRE 2020. Dalle 14.00 all'aula studio della mensa, in Via De Lollis 24b.
Le zapatiste e gli zapatisti non si sono mai fermati. La loro esperienza di autogoverno è stata e rimane una delle alternative ad un'oppressione sistemica pronta a tutto pur di placare la propria sete di profitto.
La pandemia globale che stiamo vivendo non ha solo dimostrato la vulnerabilità dll'essere umano ma anche la avidità e la stupidità dei diversi governi nazionali. Le zapatiste e gli zapatisti hanno deciso di affrontare questa tormenta in modo comunitario.

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MERCOLEDI 25 NOVEMBRE 2020. Il Cinema Palazzo è San Lorenzo. Il Cinema Palazzo è la città. Presidio permanente di oggi contro lo sgombero avvenuto stamattina in Via degli Ausoni angolo di Via Tiburtina. Conferenza Stampa alle 12:00. Corteo per il quartiere alle 17:00. OGGI STIAMO INSIEME, ALLA GIUSTA DISTANZA, MA STIAMO INSIEME. "...Ognuno di noi deve dare qualcosa in modo che alcuni non siano costretti a dare tutto..."

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DOMENICA 8 NOVEMBRE 2020 Centocelle sogna ancora l'ex Pecora Elettrica
Vieni ad organizzare la programmazione!
Ci incontriamo domenica 8 alle 18 in via delle palme 158.

Ad un anno dalla prima passeggiata di autodifesa in risposta al secondo rogo che ha colpito la Pecora Elettrica, gli abitanti di Centocelle tornano in strada per combattere la paura e vivere il quartiere.

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Tutti i giovedì alle h 17 all’ingresso del CSOA Forte Prenestino.

Il Gruppo Appoggio Mutuo nasce come risposta alla crisi provocata dalle prime misure anti-Covid di marzo 2020, dalla decisione di alcuni abitanti di Centocelle di fornire un aiuto concreto a quelle persone che più duramente stavano subendo le ricadute economiche e sanitarie della pandemia.

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06/10/2020 - La Kascina Autogestita Popolare Angelica "Cocca" Casile di Bergamo viene occupata militarmente dalla Questura e dal Comune. Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza alla Kascina e vi invitiamo a leggere il loro comunicato, che trovate nel leggi tutto.

SPAZIO ALL'AUTOGESTIONE!

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URBAN PROJECT sta chiedendo il tuo aiut.

Questo lungo periodo di lockdown e la coseguente chiusura delle scuole hanno impedito l'apprendimento della lingua italiana a molte persone straniere.
Nonostante molte scuole e associazioni abbiano provato a garantire il diritto allo studio attraverso la didattica online, tale modalitá é pourtoppo non accessibile ai piú.

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TORNIAMO NELLE PIAZZE!

Ci tolgono il tempo, riprendiamoci tutto!

Venerdì 26 giugno - giornata di mobilitazione nazionale - Non Una Di Meno

Se i panni sporchi si lavano in casa, noi li portiamo in piazza!

Venerdì 26 giugno ore 19 piazza dell'Esquilino


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VENERDI 19 Giugno 2020
Passeggiata di autodifesa popolare h 18,30 Piazza delle Gardenie

In tutti questi mesi gli abitanti del quartiere e le realtà del territorio non sono rimasti fermi a guardare ciò che gli accadeva . . .

logo forte web

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Long time we no have no nice time...

Sono passati quasi 3 mesi da quando abbiamo scelto di chiudere il cancello del CSOA Forte Prenestino. Abbiamo operato questa scelta nel consapevole rispetto di quello che in questo lasso di tempo è stato il quotidiano "esistere" e RESISTERE in una realtà in cui nulla sarà più come prima.

Le nostre attività non si sono però fermate. Abbiamo Non-Lavorato alacremente, come è nostra pratica quotidiana da oltre 30 anni.

Salvatore Ricciardi

Salvatore Ricciardi

Ciao Salvo

 

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Dopo una vita di galera sono tornato nelle strade, davanti ai posti di lavoro, nelle occupazioni di case e di scuole, nelle sedi di collettivi e di radio, nelle assemblee di movimento. Oltre raccontare lo scontro di ieri, provo -insieme a altre e altri- a ragionare e attivarmi nello scontro di oggi; che, comunque la si pensi, è figlio dello scontro di 30, 40 anni fa.
Il mio nome è Salvatore Ricciardi
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lucha

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La CASA DELLE DONNE LUCHA Y SIESTA c'è!

Le operatrici sono reperibili h24 per colloqui telefonici al numero 3291221342

o attraverso mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Attivo inoltre un canale diretto via chat attraverso l'account facebook LUCHA Y SIESTA

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COMBATTI LA PAURA. SOSTIENI CENTOCELLE!

La LAC ha attivato un Gruppo di Appoggio Mutuo per affrontare insieme un’emergenza sanitaria globale che inevitabilmente ha degli effetti sulla situazione lavorativa, economica, psicologica, affettiva e sociale di ciascuno degli abitanti di Centocelle.

- Consegna di beni di prima necessità e farmaci a over 65, persone immunodepresse e in quarantena
- Sportello legale solidale
- Sostegno psicologico solidale

In questo momento in cui siamo costretti a stare a distanza di sicurezza è quanto mai importante rimanere VICINI.

INFO DETTAGLIATE NEL LEGGI TUTTO!!!

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