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Salvatore Ricciardi

Salvatore Ricciardi

Ciao Salvo

 

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Dopo una vita di galera sono tornato nelle strade, davanti ai posti di lavoro, nelle occupazioni di case e di scuole, nelle sedi di collettivi e di radio, nelle assemblee di movimento. Oltre raccontare lo scontro di ieri, provo -insieme a altre e altri- a ragionare e attivarmi nello scontro di oggi; che, comunque la si pensi, è figlio dello scontro di 30, 40 anni fa.
Il mio nome è Salvatore Ricciardi
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lucha

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La CASA DELLE DONNE LUCHA Y SIESTA c'è!

Le operatrici sono reperibili h24 per colloqui telefonici al numero 3291221342

o attraverso mail all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Attivo inoltre un canale diretto via chat attraverso l'account facebook LUCHA Y SIESTA

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COMBATTI LA PAURA. SOSTIENI CENTOCELLE!

La LAC ha attivato un Gruppo di Appoggio Mutuo per affrontare insieme un’emergenza sanitaria globale che inevitabilmente ha degli effetti sulla situazione lavorativa, economica, psicologica, affettiva e sociale di ciascuno degli abitanti di Centocelle.

- Consegna di beni di prima necessità e farmaci a over 65, persone immunodepresse e in quarantena
- Sportello legale solidale
- Sostegno psicologico solidale

In questo momento in cui siamo costretti a stare a distanza di sicurezza è quanto mai importante rimanere VICINI.

INFO DETTAGLIATE NEL LEGGI TUTTO!!!

4256122 48837

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15 FEBBRAIO 2020. Roma. Appuntamento alle 14:00 a Piazza Della Repubblica.

Da 21 anni il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan è sequestrato nell’isola-carcere di Imrali, in condizione di totale isolamento. Lo scorso anno, grazie alla pressione esercitata dallo sciopero della fame iniziato dalla deputata dell’HDP (Partito Democratico dei Popoli) Leyla GÜVEN e sostenuto da migliaia di prigionier* politic*, per pochi mesi i famigliari e gli avvocati sono riusciti ad avere accesso all’isola di Imrali. Ciò è durato poco. Dal 12 agosto 2019, Öcalan e gli altri tre prigionieri sono nuovamente isolati dal mondo esterno.

Negli incontri che in quel breve periodo si sono svolti, Abdullah Öcalan ha fatto ancora una volta concrete proposte per una soluzione politica della questione curda e dato la sua disponibilità per contribuire a un processo che, sulla base della democratizzazione, porti la pace in Medio Oriente, dimostrando di avere un ruolo importante nel far fronte alla situazione attuale che vede venti di guerra ancora più forti e che coinvolgono sempre più territori, dalla Siria fino alle porte di casa dell’Italia e dell’Europa, in Libia.

La proposta di un sistema democratico multietnico basato sulla parità di genere e sull’ ecologia, come quello realizzato nel Nord – Est della Siria, dove tutti i popoli della regione hanno combattuto per ricercare un modello amministrativo laico, democratico ed egualitario fa paura alle potenze regionali. L’ esperimento del Confederalismo Democratico va quindi difeso dall’ invasione turca e dalla pressione delle potenze globali.

Intanto in Turchia aumenta la repressione con il preciso obiettivo di mettere a tacere qualsiasi opposizione democratica. Occupando interi territori in Medio Oriente, Erdogan sta distruggendo la storia e l’identità culturale, provocando esodi di massa di intere popolazioni. Catastrofi umanitarie, come quelle provocate in Siria (ad Afrin prima, a Serekaniye e Gire Spi ora) invase, saccheggiate e occupate da turchi e alleati jihadisti sono la dimostrazione della barbarie del regime di Erdogan che espande le sue mire a tutta l’area del Mediterraneo orientale. L’ invio di mercenari islamisti in Libia è uno strumento col quale esercitare maggiore pressione sull’ Europa, giocando la carta dei profughi e delle risorse energetiche.

È ora più che mai necessario, per la pace in Medio Oriente, far sentire la nostra voce contro il fascismo neo-ottomano di Erdogan. Porre fine all’ isolamento di Abdullah Öcalan significa dare una prospettiva di pace e di democrazia a tutti quei territori martoriati da decenni di guerra, distruzioni e milioni di profughi.

Il 15 febbraio, da Strasburgo a Roma, si terrà la annuale manifestazione europea per chiedere la sua liberazione.

Difendiamo il Rojava per la libertà e la pace in Medio Oriente

Libertà per Ocalan e per tutte e tutti i prigionieri politici

Ufficio Informazione del Kurdistan in Italia , Comunità Curda di Italia , Centro Socio-Culturale Curdo ARARAT, Rete Kurdistan Italia

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DOMENICA 23 FEBBRAIO 2020 – SFILATA DI CARNEVALE - PARTENZA ORE 15 da PIAZZA DEI MIRTI - COSTRUIAMO INSIEME IL LIBERO CARNEVALE DI CENTOCELLE!

Centocelle da troppo tempo è stretta nella morsa della speculazione e della gentrificazione. Gli attentati incendiari di questo autunno a danno di locali e librerie hanno portato alla luce un quartiere oramai oggetto di contesa tra gruppi di potere legali e illegali. ll dolore e la rabbia per gli attentati si sono trasformati in una spinta propulsiva che, in breve, ha dato vita ad una comunità libera ed indipendente fatta di realtà sociali e culturali del territorio e di singoli abitanti direttamente interessati/e alle problematiche del quartiere che abitano e vivono, chiamata LAC- Libera Assemblea di Centocelle.

no tav 2020

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campagna romana benefit a sostegno delle spese legali dei processi no tav
Dopo più di 20 anni di resistenza popolare,
la lotta NO TAV è diventata la lotta di tutti e tutte
coloro che si battono contro la follia devastatrice
di questo sistema basato sui profitti.

ilovexm24 puzzle 300x300.jpegOggi 16 gennaio 2020 lo sgombero dell’ex Caserma Sani a Bologna
contro il nulla si avanza!
sgombero dell’ex Caserma Sani= cemento e speculazione.
La raesistenza continua Sostegno a chi resiste!
http://www.ecn.org/xm24/2020/01/16/il-comune-di-bologna-cemento-contro-gli-spazi-sociali/

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Il 22 febbraio 2020 saranno 40 anni dall'omicidio di Valerio Verbano.
Valerio Verbano era uno studente di 19 anni, militante di autonomia operaia attivo nell'inchiesta antifascista e nei collettivi studenteschi e di quartiere.
Valerio è stato ucciso da un commando di fascisti davanti gli occhi di Sardo e Carla, i suoi genitori, che poco prima gli assassini avevano legato e imbavagliato.

FORTE tondo

FORTE tondo

Questo è quello che come centro sociale occupato e autogestito ci sentiamo di fare.

Non racconteremo i fatti, che sono stati ampiamente resi pubblici, ci dissociamo dai processi mediatici e dalle esecuzioni di pubblica piazza.
Non abbiamo bisogno di aggiungere nessun dettaglio a quello che sappiamo per decidere di allontanare dal nostro spazio una persona che ha agito fatti per noi intollerabili e per questo politicamente non possiamo non prendere posizione rispetto a questa vicenda.

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SABATO 23 e DOMENICA 24 NOVEMBRE 2019. In occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, la marea transfemminista di Non una di meno torna in piazza! Contro la vostra violenza, saremo rivolta!

????23 NOVEMBRE - MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA MASCHILE E DI GENERE ore 14.00 da Piazza della Repubblica
????Come arrivare
????Metro A Repubblica

????24 NOVEMBRE - ASSEMBLEA NAZIONALE A ROMA ore 10.00 presso Nuovo Cinema Palazzo, Piazza dei Sanniti 9A (San Lorenzo)
????Come arrivare
????Tram 3 da: fermata metro A San Giovanni o Manzoni.
????Tram 3 o 19 da metro B Policlinico o Piramide

All'indomani della manifestazione che ci vedrà insieme a Roma, è convocata per il 24 novembre l’assemblea nazionale di Non Una Di Meno verso lo sciopero del prossimo 8 marzo 2020.

????APPELLO NON UNA DI MENO: CONTRO LA VOSTRA VIOLENZA, LA NOSTRA RIVOLTA!

Il prossimo 23 novembre la marea femminista e transfemminista tornerà a inondare le strade di Roma contro la violenza che segna le nostre vite e diventa sistema!

In tutto il mondo le donne sono in rivolta contro la violenza patriarcale, razzista, istituzionale, ambientale ed economica. In Sud America, in Medio Oriente, In Asia, in Africa, in Europa le donne e le persone lgbtqipa+ stanno affermando chiaramente che nessun processo di democratizzazione e liberazione è possibile senza trasformazione radicale dell’esistente. In Cile, in Messico, in Ecuador, in Argentina, in Brasile, le donne lottano contro la violenza patriarcale e economica che attacca i corpi e l’ambiente.

Le donne curde stanno difendendo e portando avanti un processo rivoluzionario femminista, ecologista e democratico e combattono per la liberazione da ogni fondamentalismo e contro l’autoritarismo turco. Il 23 novembre ci uniremo a queste sollevazioni globali, dalle quali traiamo forza e convinzione!

Abbiamo disvelato la natura strutturale e politica della violenza maschile, che agisce sulle donne e sulle soggettività lgbtqipa+. A quattro anni dall’esplosione del movimento femminista è il momento di affermare, a partire dalle lotte, dalle pratiche, dalla solidarietà femminista, rivendicazioni chiare e non negoziabili su cui vogliamo risposte.

Ogni 72 ore in Italia una donna viene uccisa da una persona di sua conoscenza, solitamente il suo partner, e continuano le violenze omolesbotransfobiche. Sono i giornali a valutare quale dei tanti femminicidi debba essere raccontato e come. Quello del “gigante buono” – come nel caso di Elisa Pomarelli – o quello di chi “se l’è cercata”. Quello della vittima dell’invasore nero o del raptus di gelosia, nel caso si tratti di un marito italiano.

Noi invece sappiamo che la violenza può colpire chiunque di noi e che non ha passaporto, colore né classe sociale, ma spesso ha le chiavi di casa. È la storia di tante donne e di persone non conformi al modello patriarcale che ogni giorno si ribellano a molestie, stalking, violenza domestica, psicologica, sessuale ma trovano ulteriore violenza nei tribunali.

È tempo di dire basta alla Giustizia Patriarcale: se in Parlamento la Pas (sindrome da alienazione parentale) finisce nel cassetto insieme al Ddl Pillon, nelle cause di divorzio è sempre più frequente il suo utilizzo per giustificare l’allontanamento dei minori dalle madri, diventando così uno strumento punitivo per le donne che si separano e un deterrente alla denuncia per le donne che subiscono violenza domestica. Vogliamo la Pas fuori dai tribunali!

Il Codice Rosso ha già fallito confermandosi una mera operazione propagandistica: è necessario riconoscere le donne come soggetto attivo e intervenire efficacemente prima e non dopo che la violenza o il femminicidio si compiono.

Per questo il lavoro dei centri antiviolenza femministi va riconosciuto, garantito e valorizzato perché siamo stanche di finire sul banco degli imputati o ricordate in maniera strumentale in qualche pessimo articolo di giornale. Gli spazi femministi sono invece sotto attacco in tutto il Paese e le risorse per le realtà che sostengono le donne che resistono alla violenza sono sempre più vincolate e carenti. Difendiamo e moltiplichiamo gli spazi femministi e transfemmninisti, come Lucha y Siesta, le case delle donne e tutti gli spazi di autodeterminazione sotto minaccia di sgombero!

L’indipendenza economica è la condizione fondamentale per affrancarsi dalla violenza, per essere libere di scegliere: le molestie e gli abusi si riproducono in condizioni di minaccia e di ricatto, nella vergogna e nella solitudine, ma ancora permane il limite di un anno di tempo entro cui denunciare. Questo limite è un’arma in mano a molestatori e stupratori.

Vogliamo essere liber* dalla povertà, dallo sfruttamento, dal rischio di licenziamento o del mancato rinnovo di contratto e dei documenti di soggiorno. In un paese in cui solo una donna su due lavora, la maternità può costarti il posto di lavoro e la disparità salariale è un dato di fatto, non serve la propaganda, ci vogliono atti concreti: vogliamo un salario minimo europeo, un reddito di autodeterminazione svincolato dalla famiglia e dai documenti di soggiorno, congedi di maternità, paternità e parentali di uguale durata e retribuiti per entrambi i genitori.

Se scegliere di fare un figlio non è semplice, non lo è nemmeno non farlo: obiezione di coscienza dilagante e smantellamento del welfare ostacolano la nostra autodeterminazione psicologica, sessuale e riproduttiva. Riprendiamoci i consultori pubblici e rompiamo il monopolio degli obiettori sulle nostre scelte: vogliamo educazione sessuale per conoscere, educazione al rispetto di generi e orientamenti sessuali, spazi per condividere, contraccezione gratuita per proteggerci, la pillola abortiva senza ricovero e fino a 12 settimane per decidere. Vogliamo servizi socio-sanitari pubblici e laici che garantiscano la salute e la libera scelta di tutte e tuttu.

L’Italia è il paese in Europa con il più alto numero di uccisioni di persone trans ‒ spesso donne trans, migranti e sex workers. La presa di parola delle persone trans e lgbtqiap+ contro la violenza di genere e dei generi è un fiume che ingrossa e rafforza la marea femminista e transfemminista che si riverserà a Roma il 22 novembre con la Trans Freedom March: l’autodeterminazione non ha confini!

La guerra contro le persone migranti sta raggiungendo intensità senza precedenti, non soltanto nel Mediterraneo, e colpisce soprattutto le donne facendo dello stupro un’arma di soggezione. Vogliamo fermare la violenza degli accordi che esternalizzano le frontiere, disseminando Europa, Mediterraneo e Nord Africa di lager del XXI secolo. Vogliamo essere liber* di muoverci attraverso i confini e di restare se lo vogliamo. vogliamo l’abrogazione dei decreti sicurezza che criminalizzano la migrazione, la solidarietà e il dissenso, di tutte le leggi che legano il permesso di soggiorno al lavoro o alla famiglia e di quelle che alimentano il razzismo negando la cittadinanza a chi è nat* o cresciut* in Italia. Un permesso di soggiorno europeo senza condizioni, asilo e cittadinanza sono i soli strumenti possibili contro violenza e sfruttamento. Reclamiamo l’accesso al welfare per tutt* contro la distruzione dello Stato sociale che anno dopo anno taglia risorse mentre aumenta la spesa militare.

La lotta femminista e transfemminista crea resistenza e alternativa nella costruzione di legami e intrecci attraverso la riappropriazione dello sciopero come pratica di conflitto come processo di trasformazione dell’esistente che opponga la cura, l’autodeterminazione e l’equità sociale allo sfruttamento dei corpi e dell’ambiente.

Scendiamo in piazza il 23 Novembre anche per tutte quelle donne e quelle persone che vedono limitata la propria libertà. Le donne e le persone trans detenute, le persone sottoposte a misure restrittive o confinate all’interno di strutture psichiatriche che le sottopongono a misure di contenimento inappropriate e violente.

Il 23 Novembre saremo a Roma, saremo insieme, porteremo in piazza i nostri corpi e le nostre relazioni, quelle che costruiscono la discontinuità che nessun governo può garantirci, quelle che uniscono le vite di milioni di donne e soggettività lgbtqiap+ in tutto il mondo. Il 24 novembre ci incontreremo in assemblea nazionale verso lo sciopero femminista e transfemminista dell’8 marzo. Di fronte alla violenza di questa società non facciamo un passo indietro: noi siamo rivolta!

https://nonunadimeno.wordpress.com/2019/11/12/appello-non-una-di-meno-23-novembre-manifestazione-nazionale-a-roma-contro-la-vostra-violenza-la-nostra-rivolta/

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Nella giornata del 09/10/2019 l’aviazione turca ha iniziato a bombardare il Nord-Est della Siria (Rojava).

L’invasione in territorio siriano annunciata da Erdoğan comporterebbe non soltanto l’occupazione militare delle principali città del Rojava, ma provocherebbe anche un disastro umanitario di proporzioni inimmaginabili per numero di sfollati e vittime civili.

mercoledì 13 nov ls nudm

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MERCOLEDì 13 NOVEMBRE 2019
Lucha Y Siesta non si chiude!

Lucha Y Siesta e tutti gli spazi femministi non si chiudono!
Mobilitiamoci!

Il 13 novembre è previsto il distacco delle utenze di Lucha Y Siesta, di fatto uno sgombero.
Ma noi non rimarremo ferme a guardare mentre si compie l’ennesimo attacco ai luoghi femministi e transfemministi di questa città.
Scenderemo in strada non solo per difendere Lucha y Siesta ma anche per presidiare il Consultorio di Via Silveri a rischio di imminente chiusura dopo 40 anni di attività e per sostenere la Casa Internazionale delle donne, in attesa da mesi di risposte dal Campidoglio.

Perché deve essere chiaro che se toccano una, toccano tutte.

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GIOVEDì 14 NOVEMBRE

Rilanciamo tutte e tutti l’appuntamento territoriale di mobilitazione per

la seconda passeggiata di autodifesa solidale popolare: “Combatti la paura! Difendi il quartiere!” Dalle ore 19:00 a piazza dei Mirti.

Dopo i gravi fatti degli scorsi giorni, con locali che vanno a fuoco, una comunità sotto attacco e un'amministrazione inconsistente che brancola nel buio, come abitanti di Centocelle chiamiamo a raccolta il quartiere. . .  Vogliamo i parchi liberi, le notti illuminate, i servizi al territorio, vogliamo le case, i diritti e riprenderci in mano le nostre vite!. . . Scendi in strada. . .Combatti la paura,Vivi, costruisci e difendi il tuo quartiere!
per il comunicato della libera assemblea di Centocelle

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Non sarà un arresto a fermare il movimento - solidarietà all’attivista no tav Nicoletta Dosio - La repressione e la limitazione della libertà messa in atto dalla magistratura negli ultimi anni per delegittimare il movimento non fermerà chi lotta con passione e coraggio.

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MERCOLEDì 6 NOVEMBRE 2019

invitiamo tutte/i a partecipare alla passeggiata di autodifesa popolare a Centocelle ore 19:00 Piazza dei Mirti
Combatti la Paura.Difendi il quartiere!

Stanotte la libreria Pecora elettrica ha subito un secondo attentato incendiario, ad un giorno dalla riapertura. Riapertura fortemente voluta e sostenuta. . .

AL FINE DI PERMETTERE LA PIU' AMPIA PARTECIPAZIONE POSSIBILE AL CORTEO DI OGGI IL CSOA FORTE PRENESTINO RIMARRA' CHIUSO FINO ALLA FINE DELLA MANIFESTAZIONE

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LIBERTA’ DI MOVIMENTO, LIBERTA’ DEI MOVIMENTI: IL 9 NOVEMBRE TUTT* IN PIAZZA, PER CANCELLARE I DECRETI SICUREZZA

Dietro lo striscione che chiede l’abrogazione delle Leggi Sicurezza si ritroverà chi negli ultimi anni ha manifestato in ogni parte d’Italia contro la propaganda salviniana e la chiusura dei porti, si oppone alla ferocia degli sgomberi di occupazioni abitative e spazi sociali, si mobilita nei quartieri popolari, alle centinaia di realtà che hanno dato vita al corteo del 10 novembre dell’anno scorso contro la conversione in legge del primo Decreto Sicurezza.

La manifestazione nasce dal confronto e dall’intersezione di diversi spazi e momenti politici nazionali, consci che non esistono compagini di governo "amiche" e che il "problema" non si sia risolto con la (temporanea?) sostituzione di Salvini agli Interni: infatti il nuovo Governo esprime piena continuità a partire dal primo atto di Di Maio alla Farnesina, l’emanazione di un provvedimento con cui, per velocizzare i rimpatri, si rendono esecutive le norme contenute nel primo decreto Salvini sui cosiddetti Paesi di origine "sicuri".

Questo corteo raccoglie il frutto di diversi percorsi che si sono susseguiti, intrecciati e richiamati a partire da momenti nazionali e dal lavoro delle piccole realtà radicate nei territori.

Dopo lo striscione di testa sarà presente la comunità Curda, che in questi giorni sta chiamando alla mobilitazione in solidarietà al proprio popolo contro cui lo Stato Turco ha sferrato un attacco di inaudita crudezza.

La manifestazione muovendo dal Colosseo attraverserà Via Labicana, Via Emanuele Filiberto, Piazza Vittorio, Via Statuto, S. Maria Maggiore, Esquilino, Via Cavour, P. dei Cinquecento, P. della Repubblica. Nel passaggio all’Esquilino, in prossimità del Ministero degli Interni, saranno ribadite le rivendicazioni:

- Vogliamo l’abolizione delle leggi Minniti-Orlando-Salvini, e con esse leggi nazionali, circolari e accordi transnazionali precedenti che, dalle coste della Libia allo sfruttamento sui luoghi di lavoro e di vita, contribuiscono ogni giorno a mettere a repentaglio vite umane, dignità e diritti sociali irrinunciabili.

- Vogliamo la chiusura immediata di CPR e lager di Stato, la riapertura dei porti per continuare a salvare vite.
Vogliamo accoglienza incondizionata per tutte e tutti, vogliamo la regolarizzazione generalizzata e permanente dei migranti attualmente senza documenti.

- Vogliamo rivendicare con forza la nostra libertà di movimento: dalla possibilità di attraversare i confini senza vedersi opposti visibili ed invisibili muri, alla possibilità di mobilitarsi ed esprimere dissenso contro chi comprime i diritti sul lavoro, nega il diritto alla casa, fomenta l’esclusione sociale e impone come norma il razzismo nella vita quotidiana.

- Vogliamo affermare la solidarietà con chi rischia la propria vita in mare perché, aldilà delle norme giuridiche, compiere questa scelta non può essere considerata reato.

Per ribadire tutto questo, vogliamo costruire una mobilitazione che sia aperta, plurale, pacifica ed inclusiva per tutte le reti nazionali, realtà di movimento, associazioni, sindacati conflittuali, collettivi ed anche singolarità che in tutta Italia si sono mobilitate o sentono l’urgenza di farlo al più presto.
La ricchezza dei movimenti ora è più che mai necessaria: invitiamo a partecipare ad un passaggio di discussione il 27 ottobre alle ore 11, presso ESC a Roma (Via dei Volsci, 159), e soprattutto a scendere in piazza a Roma il 9 novembre alle h. 14 al Colosseo.

#ABOLIAMOLELEGGISICUREZZA!

- Per adesioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

#Energieinmovimento

Forum #indivisibili e solidali

Adesioni (in ordine alfabetico)

ADL Cobas
Africa Unita - Catania
Ambasciata dei Diritti - Marche
ASGI
Asia
Assemblea Antirazzista Antifascista di Vicofaro-Pistoia
Assemblea Antirazzista Trento
Assemblea Autoconvocata lavoratori lavoratrici del sociale Firenze
Assemblea sulla stessa Barca Prato
Associazione antirazzista e interetnica "3 Febbraio"
Associazione Città Migrante - Reggio Emilia
Associazione Controverso (Roma)
Associazione Diritti e Frontiere (ADIF)
Associazione Hamef onlus - Napoli
Associazione Lankitalia (Sri Lanka)
Associazione Mandè (Napoli)
Associazione Open Your Borders - Padova
Associazione Partaking
Associazione Senegalesi di Napoli
Associazione Ya Basta Êdî Bese
Associazione Yairaiha onlus
Atletico San Lorenzo - Roma
Attac Italia
autoconvocat* - contro la crisi
Bergamo Migrante Antirazzista
Borderline Sicilia onlus
Bozen Solidale
BPM - Blocchi precari Metropolitani
Caminantes - La casa è un diritto (Treviso)
Campagna LasciateCIEntrare
Casa Bettola - Reggio Emilia
Casa del Popolo di Fermo
Casa del Popolo Giuseppe Tanas - Roma
Casa Don Andrea Gallo per l'autonomia (Rimini)
Casa Madiba Network (Rimini)
Casale Garibaldi - Common at Work
Centri Sociali delle Marche
CLAP - Camere del Lavoro Autonomo e Precario
COBAS - Confederazione dei Comitati di base
Communia Roma
Comitato No Decreto Sicurezza Puglia
Comitato Stop Razzismo Prato
Comunità Accogliente - Avellino
Comunità cinese Chiesa Dio onnipotente
Consiglio Nazionale Rom Sinti Caminanti
Cooperativa Caracol - Marghera (VE)
Coordinamento Cittadino Lotta per la Casa - Roma
Coordinamento Uguali Doveri di Lodi
Csa exOltrefrontiera - Pesaro
Csa Pacì Paciana - Bergamo
Csoa Auro e Marco - Roma
Csoa Forte Prenestino - Roma
Csoa La Torre - Roma
Digiuno di giustizia in solidarietà con i migranti
Esc Atelier autogestito - Roma
Exploit Pisa
Federazione del Sociale
Forlì Città Aperta
Forum Antirazzista di Palermo
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
Forum Per Cambiare l’Ordine delle Cose
Fronte di lotta No Austerity
Il Lodigiano contro le discriminazioni
Kascina Autogestita Popolare (Bergamo)
Lab AQ16 - Reggio Emilia
Làbas - Bologna
La Comune
Left, settimanale d’informazione
Limonaia - Zona Rosa
Lista disoccupati e precari Roma nord ovest
L.O.A. Acrobax - Roma
LSA 100Celle - Roma
Lucha y Siesta Casa delle Donne - Roma
Magazzini Popolari Casal Bertone - Roma
Mai più lager No ai CPR - Milano
Modena City Ramblers
Movimento per il Diritto all’Abitare - Roma
Nazione Rom
Noi Restiamo
Nuovo Cinema Palazzo - Roma
Open Arms
OSA
Osservatorio Repressione
Palestra Popolare Casal Bertone - Roma
Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea
Partito di Alternativa Comunista
Polisportiva Antirazzista Ackapawa - Jesi
Potere al Popolo
Progetto Melting Pot Europa
Progetto Rebeldìa - Pisa
Rete Antirazzista Catanese
Rete Antirazzista Pisa
Rete dei Comunisti
Rete femminista No muri No recinti
Rete Popolare Tiburtina - Roma
Rete Restiamo Umani
Rete Kurdistan
Rompiamo gli Orologi
Sapienza Porto Aperto - Roma
Scuola di italiano Fuoriclasse - Treviso
Scuola di italiano Liberalaparola - Marghera
Scuola di italiano Liberalaparola - Padova
Scuola di italiano Liberalaparola - Trento
Scuola di italiano Parole in movimento - Venezia
Scuola di italiano Penny Wirton di Senigallia
Sinistra Anticapitalista
Spazio Popolare "Anna Campbell" di Pesaro
Studenti Unior pro Rivoluzione Siriana
Sulla stessa Barca - Rete Roma Est
Talking hands con le mani mi racconto - Treviso
Tpo - Bologna
Transform! Italia
Un Ponte Per…
Unicobas
USB - Unione Sindacale di Base
USI - Unione Sindacale italiana
Ya Basta Bologna
Ya Basta Marche
WILPF-Italia

(in aggiornamento)

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